L’Associazione FUTURA A.P.S. – Lavagna ha visitato la
Provenza dal 17 al 19 Giugno 2022 con un
gruppo di 40 soci.
Il viaggio si é svolto in pullman, secondo il programma sotto indicato. Abbiamo alloggiato Hotel
IBIS, Pont de l’Europe-Avignon e mangiato principalmente alla Brasserie des
Arts, Place de l’Horloge-Avignon.
PRIMO GIORNO
H. 6.30 Partenza
dalla località prescelta: Sestri Levante, Lavagna, Chiavari.
Sosta per il pranzo libero lungo il percorso.
Nel primo pomeriggio continuazione del viaggio . H. 15.00
ARLES :Visita guidata del centre ville ( les Alyscamps /necropoli cristiana – Les Arènes –
La Cathédrale et le Cloitre de St. Trophîme) .
Arrivo in Hotel a AVIGNON . Cena h. 20.00 . Passeggiata
serale .
SECONDO GIORNO
Colazione e h. 8.30 partenza per Avignone con visita guidata
: Il centre ville ( La Cathédrale de Notre Dame de Doms. Le Pont St. Benezet) e
il Palazzo dei Papi. Partenza per Abbazia di Sénanque con sosta presso
campi di lavanda in fiore.
Pranzo a Gordes h.
13.00 e breve tour in Camargue. Rientro
in hotel.
Cena h. 20.00 e
passeggiata serale .
TERZO GIORNO
Colazione e h. 8.00 partenza per la Costa Azzurra.
Sosta a SAINT PAUL DE VENCE e pranzo h. 13.00 e partenza per l’Italia. Arrivo nelle varie
località in serata.
Il viaggio é stato molto interessante e di grande
arricchimento. Tutto si é svolto in tranquillità e con una gradevolissima
compagnia. La visita era stata preparata con del materiale apposito, compreso
un video riassuntivo di quanto in programma, ivi comprese le info storico-geografiche dei luoghi.
Il fil rouge delle uscite culturali di quest’anno é stato “
IL MONACHESIMO”, proposto dalla docente Anna OLIVIERI durante i suoi incontri
di storia locale e le visite alle
abbazie di BORZONE e di BOBBIO. Lo stesso tema é stato ripreso per la visita in
Provenza e specificatamente all’Abbazia di Sénanque, con i suoi campi di lavanda
in fiore. Lo stesso tema verrà ripreso anche durante il viaggio a PARIGI , dal
30 Agosto al 4 Settembre.
Qualche dato sulla regione: La Provenza é una regione storica della Francia sudorientale.
Il nome deriva da Provincia Narbonensis, nome
della provincia romana costituitavi intorno al 122 a.C., che fu detta da
Augusto in poi Gallia Narbonensis. Nell’Alto Medioevo la P. fu invasa e
conquistata dai visigoti di Eurico che si insediarono ad Arles e a Marsiglia,
poi da burgundi e franchi, e infine fu occupata nel 510 da Teodorico. Ritornata
ai franchi dopo la caduta del regno ostrogoto in Italia, la P. fu agitata da
numerose ribellioni, che costrinsero a intervenire anche Carlo Martello, e
danneggiata da incursioni arabe, culminate nell’occupazione saracena del
Fraxinet durata circa un secolo (tra l’890 ca. e il 983). Nella spartizione
dell’impero carolingio alla morte di Ludovico il Pio, la P. toccò a Lotario,
che nell’855 ne fece un’unità politica e territorialmente autonoma col ducato
di Lione, assegnandola al figlio Carlo. Tornata a far parte del regno franco di
Carlo il Calvo, fu assegnata al duca Bosone (876), passando poi al figlio
Ludovico il Cieco, che fu però costretto a riconoscere l’autorità dei suoi
feudatari e specialmente del potentissimo Ugo, dal 926 re d’Italia. Questi
cedette i suoi diritti ai re di Borgogna, che unirono al loro Stato la P.,
trascinandola poi nell’orbita politica del Sacro romano impero, del quale
divenne parte integrante dal tempo di Corrado II il Salico.
La regione conservò tuttavia una sua precisa fisionomia, che
divenne vera e propria autonomia politica che difese energicamente contro i
conti di Tolosa, raggiungendo un alto livello di prosperità economica e di
cultura durante tutto il sec. 12°. Contemporaneamente si estendeva in tutte le
classi sociali, assumendo spesso il significato di una religione nazionale,
l’eresia catara, contro la quale, nel 1209, si scatenò una crociata promossa da
Innocenzo III, che non solo colpì a morte la fiorente cultura provenzale,
arrecando gravi distruzioni e desolazione al Paese, ma anche aprendo la strada
alla preponderanza politica francese e
nel 1486 fu solennemente proclamata l’unione con la Francia. Le
prerogative tradizionali furono mantenute ma la P. vide lentamente diminuire la sua autonomia,
malgrado numerose resistenze che non di rado esplosero in vere ribellioni, e
perdendo ogni individualità politica., dopo la Rivoluzione francese, che divise
la P. in dipartimenti. Simbolo e ricordo dell’autonomia rimase la lingua, che
però oggi cede sempre più al francese.
La Provenza si estende dalla riva sinistra del basso Rodano
a ovest, fin quasi all'attuale confine con l'Italia a est ed è delimitata a sud dal Mar Mediterraneo.
Forma gran parte della regione amministrativa di Provenza-Alpi-Costa Azzurra (
PACA)
È, insieme alla Linguadoca, l'unica regione francese che
accolse importanti colonie greche e, in assoluto, quella che subì più
intensamente il processo di romanizzazione, iniziato fin dalla seconda metà del
II secolo a.C. e protrattosi per ben seicento anni. In Provenza si sviluppò, in
età medievale, una civiltà raffinata, la letteratura cortese e la poesia lirica
dei “Troubadours”, che si irradiò in gran parte d'Europa e che conobbe il suo
culmine fra il XII e il XIII
secolo. All'epoca la sua importanza fu
tale da essere spesso citata da molti autori, come ad esempio da Dante
Alighieri nella Divina Commedia.